Recensioni Hanafuda

Giappone “mon” amour

di Elena H Rudolph (da https://herudolph.wordpress.com)

kokeshiTra me e la kokeshi Yaishun (desiderio di primavera) è stato amore a prima vista: il suo nome deriva dai ramoscelli di pruno in fiore che decorano il kimono. Il corpo bianco rappresenta la purezza d’animo con cui affrontiamo la vita. In Giappone il fiore di pruno è tra i più amati: rappresenta la rinascita e simboleggia l’inizio, è il primo fiore a sbocciare a febbraio, spesso sotto la neve, e dimostra quindi una grande forza e tenacia ed è  particolarmente indicato per chi sta per intraprendere una nuova esperienza. Presto ha trovato un compagno, la kokeshi Shiawase Jizo (Jizo felice), una divinità guardiana e protettrice dei bambini e dei viaggiatori.Così è iniziato il mio viaggio nella cultura giapponese a gennaio, al Mercato Monti, dove Flaminia e il suo compagno mi hanno dedicato tempo e mi hanno raccontato dei loro viaggi regolari in Giappone dove acquistano kokeshi, haori, kimono e altri oggetti tradizionali. Sono ospiti fissi a Mercato Monti, al centro di Roma, e in altri mercati di artigianato.

La primavera arriva e mi ritrovo di nuovo immersa nel Giappone. Mercatino giapponese 10° edizione – Ex Dogana
Il Mercatino giapponese è un brulichio di gente di ogni tipo e di ogni età. Gli hangar sono gremiti di persone – un po’ troppe per i miei gusti – che si fermano davanti ai banchi che espongono di tutto: manga, gioielli fatti con gli origami, magliette con Jeeg Robot, Mazinga e tutti gli eroi e le eroine dei bambini degli anni ‘80. C’è chi assaggia il tè macha, chi si dedica a una seduta di shiatsu e chi prepara il suo prossimo soggiorno in Giappone. Non so se le giovani generazioni sanno che la prima a portare i capelli verde/blu, che oggi si vedono tanto in giro sulla testa delle adolescenti, è stata Lamù, un’aliena che indossa un bikini tigrato ed è innamorata di un ragazzo che chiama “tesoruccio”. Era la prima metà degli anni ’80 e Lamù dalla carta stampata dei manga fu catapultata sui nostri schermi televisivi. Di certo lo sanno le numerose teste dai capelli verde petrolio che si aggirano all’ex Dogana di scalo San Lorenzo per il 10° anniversario del Mercatino giapponese.

Mercatino Giapponese 10° edizione – Ex Dogana
Tra gli affollatissimi banchi non manca l’editoria specializzata. Incontro l’editore-traduttore-maestro di aikido Lorenzo Casadei di CasadeiLibri che mi mostra alcune pubblicazioni. Tra queste mi interessa Hanafuda – Il gioco dei fiori di Véronique Brindeau, studiosa e docente di musica giapponese a Parigi nonché traduttrice e già autrice di Elogio del muschio (pubblicato e tradotto da Casadei).

Ho avuto l’opportunità di partecipare alla presentazione del libro all’Aranciera dell’Orto botanico di Roma ad aprile, durante la fioritura dei ciliegi. Proprio in occasione dell’hanami (花見 letteralmente “ammirare i fiori”) i rami degli alberi del giardino giapponese sono stati ornati con gli haiku di Bashō e di altri poeti.
Per noi occidentali può sembrare arduo entrare in questo mondo, per questo il libro di Vèronique Brindeau (tradotto dallo stesso Casadei) è una preziosa guida che ci porta in un lungo viaggio tra passato e presente fin dentro le case, i teatri, le cerimonie che ormai non sono più così sconosciute. Non è un caso che il simbolo della casa editrice – il carattere mon – rappresenta una porta aperta su mondi diversi.

Hanafuda – Il gioco dei fiori è una lettura impegnativa, da leggere con calma, un poco per volta, con lentezza, come si fa quando si apprezzano le piccole cose. Per chi – come me – ha da poco cominciato a interessarsi del Giappone, è una miniera di spunti di riflessione.

L’hanafuda è un mazzo di 48 carte divise in 12 gruppi (uno per ogni mese dell’anno) di 4 carte. Sulle carte, di formato ridotto rispetto a quelle cui siamo abituati, sono raffigurati fiori, alberi, animali e (raramente) figure umane. Al di là del gioco vero e proprio, molto diffuso in Giappone, ciò che mi ha spinto verso questo libro sono le storie che, mese per mese, accompagnano il lettore e svelano tradizioni, leggende e mitologie del Giappone. Il testo ha un ricco apparato iconografico e f
otografico ma anche poetico e letterario ed è corredato di un mazzo di carte con relative regole del gioco.
Il mio mese preferito è novembre, rappresentato dal salice. Sulla carta madre di questo mese sono raffigurati un uomo che cammina ail poetaccanto
a un corso d’acqua, un salice e una rana. Quest’uomo è il poeta Ono no Tōfū, fondatore della calligrafia giapponese, il quale
introduce uno stile nuovo caratterizzato dalla delicatezza del tratto che richiama il ramo del salice.

 

Questo albero, infatti, ha la capacità di piegarsi senza rompersi, anche sotto il carico di neve, e rappresenta anche le abilità delle arti marziali. Narra la leggenda che il poeta, avendo fallito sei volte un concorso letterario, si aggirava abbattuto nei pressi di un fiume quando vide una rana che tentava di saltare su un ramo di salice per catturare un insetto. La rana fallì più volte nel suo tentativo, finché al settimo salto riuscì nel suo intento. Il poeta, ispirato da questa visione, ritrovò il coraggio e vinse il concorso. La carta del Poeta sotto la pioggia, protetto da un ombrello, che passa accanto a un fiume accompagnato da una rana, rappresenta un’immagine edificante della volontà e della tenacia ricompensata.
shunsenyanagi-onnaIl salice, o meglio il suo “spirito”, è anche protagonista di una suggestiva leggenda, quella del salice di Kyoto, che lo stesso Casadei racconta qui e che ho ascoltato con grande gusto durante la presentazione di aprile. (Che potete trovare in appendice al libro Shinto alle radici della tradizione)

Se ne avete la possibilità, andate alle presentazioni del libro perché è sempre un piacere ascoltare le storie direttamente da chi le ha raccolte. Le prossime saranno all’Orto botanico di Trieste e al Festivaletteratura di Mantova.

La storia del Tengu

tenguTitolo originale: Horafuki tengu (Il tengu fanfarone)

testi di Takashi Yoichi

illustrazioni di Saito Hiroyuki

Ancora un volta Takashi reinventa la tradizione: Qui un Tengu, essere famoso per le sue fantastiche imprese marziali racconta una sua storia. Ma sarà tutto vero?

Con il saggi Il Tengu, demone divino della montagna di Toshio Myake

Recensioni

Formato: 15,5 x 24 cm., Pagine: 80 ill. a colori, ISBN: 88-89466-12-x Prezzo: € 18,00

Storia di un Kappa

kappaTitolo originale: Gwappa 

testi di Takashi Yoichi

illustrazioni di Saito Hiroyuki

traduzione di Marcella Mariotti

Anche con Gwappa – Storia di un Kappa (1971) Takashi Yoichi re-inventa la tradizione, intrecciando la classica rappresentazione dei folletti giapponesi dei fiumi, i kappa (in dialetto del Kyushu gawappa) appunto, con le proprie originalissime idee, per esempio spogliandoli dalla loro veste tetra e avvicinandoli a spiriti dello spazio infinito che vagano fra cielo e terra.
É una storia dalle tinte delicate ma luminose, come pallido vermiglio del bocciolo dal quale, dopo mille anni di riposo, apparirà il prima gawappa e il violetto nebbioso di quello in cui, dopo cento anni di viaggi per i mari della terra e cento anni di peripezie tra i monti, tornerà per rinchiudersi.
Tinte testuali riprese dalle meravigliose illustrazioni di Saito Hiroyuki.

Contiene il saggio di Toshio Miyake,
Kappa, caleidoscopio dell’immaginario nipponico

Recensioni

Degli stessi autori:

La pelle del Demone blu
La storia del Tengu
I Misteriosi fuochi di Kumamoto

Formato: 15,5 x 24 cm, Pagine: 80 ill. a colori, ISBN: 8889466111 Prezzo: € 18,00

La pelle del Demone blu

La Pelle del Demone Blutesti di Takashi Yoichi

illustrazioni di Saito Hiroyuki

Traduzione dal giapponese e cura di Marcella Mariotti.

Le disavventure di un ragazzo di nome Yosuke che ruba la pelle di un diavolo, la indossa e ne resta intrappolato. Con stupendi acquerelli e illustrazioni a china e una scheda per grandi e piccini sui demoni giapponesi.

Degli stessi autori:
La storia del Tengu
Storia di un Kappa
I Misteriosi fuochi di Kumamoto

Formato: 15,5 x 24 cm., Pagine: 48 ill. a colori, ISBN: 8889466065 Prezzo: € 15,00

Storie di Uji

ujiA cura di Marco De Baggis

Alla scoperta di un inedito classico della letteratura giapponese L’Uji shūi monogatari è un testo di epoca Kamakura, e consta di 197 racconti e una introduzione. Non si conosce l’autore, l’epoca di formazione, e anche il titolo lascia adito a molti dubb.
I contenuti di quest’opera sono dei più vari, dal racconto di miracoli buddisti a pettegolezzi e storie comiche, leggende, fatti di corte, etc.

Le traduzioni di Marco De Baggis sono tutte corredate da un puntuale commento e note esplicative.
Primo e unico studio completo su questo classico in Italia.

Formato: 13,5x21 cm., Pagine: 144, ISBN: 88-89466-21-6 Prezzo: € 16,00

Il Regno di Giano

Il regno di GianoBoschi sacri, Chiostri e Giardini
a Roma e nel Lazio

Sulle tracce del dio degli inizi dal Gianicolo a Bomarzo alla scoperta di alcuni dei luoghi più suggestivi del Lazio.

 

 

Testi

Lorenzo Casadei – Il regno di Giano

Alain Daniélou – La saggezza assassinata

Reanto D’Antiga – Claustri laziali

Paola Di Silvio – I megaliti d’Etruria

Beatrice Testini e Francesco Fonte Basso – Bomarzo in Cina

Loretta Gratani – Gli alberi monumentali

Paola Lanzara – Boschi sacri – L’albero e l’uomo

Massimo Vidale – Piccole coppe e pozzi del tempo

 

Vignanello

Recensioni

 

 

 

 

Formato: 30 x 30 cartonato., Pagine: 204 illustrato, ISBN: 88-89466-63-6 Prezzo: € 108,00

La Cavigliera d’Oro

cavigliera d'oroIl capolavoro della lettertura Tamil

Noi siamo di Puhar, dove i gigli d’acqua nascondono nel cuore le api laboriose e aprono i petali se vedono un cigno, posato sull’albero in fiore di punnai, credendo sia la luna tra le stelle. 

Lo Shilappadikâram è il capolavoro della letteratura Tamil, attribuito al principe Ilangô Adig (III -V sec).
Nell’antica città di Puhar il giovane e ricco Kovalan, sposo della bella Kannaki, si invaghisce di Madhavi, sensuale cortigiana, disperdendo tutta la sua fortuna Privo di mezzi, assieme alla fedele Kannaki, arriva a Madurai, nel regno di Pandya, dove tenta di vendere la cavigliera d’oro della moglie. Il mercante di preziosi, convinto d’aver di fronte un ladro, lo consegna subito al sovrano. Il re ordina ai suoi di recuperare la cavigliera e fa uccidere Kovalan senza indagare. Kannaki, abbandonata e sola, con la potenza della sua virtù, genera l’incendio di Madurai scatenando sul regno di Pandya l’ira degli dèi.

Tradotto e curato da Alain Daniélou
in collaborazione con R. S. Desikan

Traduzione italiana di Pietro Faiella

parvati

Recensione

 

 

 

 

Formato: 13,5 x 21 cm., Pagine: 238, ISBN: 88-89466-67-4 Prezzo: € 16,00

Storia e spiritualità del monte Athos

Storia del monte AthosLa storia della Sacra Montagna

Renato D’antiga

In quest’opera, Renato D’Antiga ricostruisce la storia della Sacra Montagna con un breve scritto sulla preistoria mitica del Monte Athos.

Con un breve scritto sul mito e la “preistoria” della sacra montagna di Lorenzo Casadei

Ed una scheda di Lorella Gratani sulla particolare flora della penisola.

Dello stesso autore:
Luci dal Monte Athos, 2004
Guida alla Venezia Bizantina, 2005
Venezia, Il Porto dei Santi, 2008
Venezia e l’Islam, santi e infedeli, 2010
Il deserto e l’occidente, 2010
La Venezia nascente, 2012
San Marco, un santo di stato, 2015

 

Formato: 13,5 x 21 cm., Pagine: 112, ISBN: 88-89466-22-3 Prezzo: € 12,00