Il Sole 24 Ore del 4/01/2009
Un essere mitico mezzo e mezzo dio,
protagonista di una sorta di proto manga di Hiroyuki Saito
di Gian Carlo Calza
Come a volte accade nelle tradizioni dove regna una forte componente della natura e di cui l’uomo è considerato una parte e non l’incondizionato signore e padrone, in Giappone si è sviluppata una cultura ricca di elementi tra lo sciamanico e il favoloso.
Tra le figure più curiose, sorte dal folklore del Sol Levante, è il tengu, un essere soprannaturale in parte uomo e in parte uccello che abita i mondi selvaggi ed è in qualche modo, collegato con la tradizione degli yamabushi, monaci sciamani dediti a pratiche ascetiche nelle montagne.
Nei secoli intorno al tengu si sono formate favole intrecciate con episodi storici talvolta a sostegno dell’eccezionalità di eventi e personaggi. Forse il più noto è quello legato ai miti medioevali sorti intorno alla figura del più grande generale della storia giapponese Mianmoto no Yoshitsune.
Le sue vittorie furono fondamentali nella creazione del primo shogunato giapponese, quello di Kamakura (1185-1333) e la sua formazione militare, leggenda vuole fosse avvenuta da ragazzino sotto la guida del grande tengu Korobo sul monte Kurama presso Kyoto.
Yoichi Takashi un celebre autore per ragazzi pubblico nel 1972 le avvenure di un tengu illustrate da Hiroyuki Saito in un elegante e coloratissimo proto manga che viene proposto dalla Casadei Libri Editore nella traduzione di Marcella Mariotti. E con un lungo, approfondito e riccamente illustrato saggio introduttivo sulla mitologia del “Tengu, demone divino della montagna” di Toshio Myake. Insomma due libri in uno; aprendolo alla giapponese, da destra verso sinistra il racconto per bambini; all’occidentale da sinistra verso destra un dotto studio su questa importante figura della tradizione giapponese.