Kathmandu, Lezioni di Tenebre

kathmanduMartino Nicoletti

“Cose che c’erano e altre che avrebbero dovuto esserci. Questa città, la Kathmandu di polvere, fango e legno, issato e poi portato via, matura al tramonto. Persone evaporano di nuovo in respiri e l’intera piatta valle torna ad adagiarsi sulle sue colonne di vertebre”.

Un’opera poetica dedicata all’abissale metropoli himalayana di Kathmandu.

Una visionaria catabasi, fatta di parole e immagini, capace di condurre nei meandri di questo remoto luogo, simultaneamente spazio reale e inviolato recesso dell’anima.
Musa ispiratrice dell’opera è la divinità indù Chinnamasta, emanazione della feroce Durga.
Una giovane dea nuda e auto-decapitata, cifra di una profonda simbologia iniziatica.

Ad integrare il volume un CD musicale, ispirato ai testi contenuti nell’opera, con brani composti da Roberto Passuti e interpretati dalle potenti voci di Franco Battiato, Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti.

Recensione

 

Formato: 13,5x21 cm., Pagine: 222 illustrate, ISBN: 88-89466-70-4 Prezzo: € 18,00

La Strada per Mandalay

MandalayAutobiografia di un fumatore d’oppio

Con un breve scritto di George Orwell

Nell’aprile del 1923, Robinson si stabilisce a Mandalay dove diventa assiduo frequentatore delle fumerie della città. Lungo il cammino tortuoso che lo condurrà a rinunciare alla sua vita in Birmania, e alla vita stessa, Robinson si avvicina a varie forme di spiritualità indiana, con un breve interludio in un monastero buddhista, per dimenticare il tormento che lo affligge di fronte all’inutilità e improduttività di un’esistenza votata al nulla. Misticismo, paesaggi colorati e pittoreschi, tradizione e orientalismo, si mescolano nella rievocazione malinconica della vita di un uomo sensibile e dominato da un irrimediabile sentimento di empatia verso popolazioni d’oriente.

Herbert Reginald Robinson nasce a Stoke Newington, a sud di Londra, il 6 luglio del 1896. Allo scoppia della Prima Guerra Mondiale; il giovane Herbert viene trasferito in India, a Quetta, doveè nominato ufficiale dell’esercito britannico nel 91esimo Distretto di Fanteria leggera del Punjab. Presta servizio in Mesopotamia ed è promosso capitano. Nel 1921, venne assegnato al Dipartimento Civile della Birmania. Nell’aprile del 1923, Robinson si stabilisce a Mandalay e, dalla sera in cui incontra Ba Ohn, etereo e carismatico fumatore di oppio, diventa assiduo frequentatore delle fumerie della città, covi sotterranei e retrobottega clandestini in cui si celebra quotidianamente il misterioso rituale asiatico. Lungo il cammino tortuoso che lo condurrà a rinunciare alla sua vita in Birmania, e alla vita stessa, Robinson si avvicina a varie forme di spiritualità indiana, ora religiose ora filosofiche, con un breve interludio in un monastero buddhista, per dimenticare il tormento che lo affligge di fronte all’inutilità e improduttività di un’esistenza votata al nulla, e dimenticare la sofferenza che lo accompagna ormai quotidianamente a causa della sua dipendenza dall’oppio.

Recensioni

Formato: 13,5 x 21cm., Pagine: 208, ISBN: 88-89466-43-8 Prezzo: € 16,00

Il corpo eretico

Corpo ereticoMaria Pia D’Orazi

«Tutto il potere della morale civilizzata, mano nella mano col sistema d’economia capitalista e le sue istituzioni politiche, si oppone ferocemente all’uso del corpo semplicemente come fine, mezzo e strumento di piacere. In una società orientata sulla produzione, l’uso del corpo senza scopo, che io chiamo danza butō, è un nemico mortale che deve essere tabù»
Tatsumi Hijikata (1928-1986)

CON un documentario DVD sull’opera Tatsumi Hijikta

Tatsumi Hijikata, aspirante danzatore, alla fine degli anni Cinquanta lascia la sua casa di campagna nel profondo Nord e arriva a Tokyo. In una città che rinasce dalle ceneri dell’ultima guerra, elabora uno stile nuovo che chiama ankoku butō – danza delle tenebre – e diventa il punto di riferimento di intellettuali, artisti d’avanguardia e giovani in rivolta contro l’autorità. È osceno e violento, nostalgico e inquietante. È un eretico che lancia un allarme duraturo sulla condizione del corpo nella società dei consumi e della cultura globale. Vissuto all’incrocio fra due mondi, Hijikata utilizza i riferimenti culturali dell’Occidente per criticare il Giappone moderno, mentre formula una filosofia del corpo che attinge ai principi della tradizione giapponese e che si afferma a sua volta come un’aperta critica alla civiltà occidentale.

Recensioni

Formato: 17 x 24 cm., Pagine: 160 con foto in b/n e a colori, ISBN: 88-89466-31-5 Prezzo: € 26,00

San Sen Sou Moku

mokuIl giardino giapponese nella tradizione e nel mondo contemporaneo

Sachimine MasuiBeatrice Testini

Questo libro esplora in profondità le caratteristiche essenziali dell’arte del giardino giapponese e le sue potenzialità nel mondo contemporaneo. Dalla descrizione del clima e del territorio, racconta l’origine, la storia, i principi, nonché il rapporto con le altre forme d’arte orientale Con un saggio di Giangiorgio Pasqualotto, e traduzioni inedite di testi di Muso Soseki, Kobori Enshu, Ogawa Jihei, Shigemori Mirei, Horiguchi Sutemi, Saito Katsuo e altri ancora.

con scritti di Giangiorgio Pasqualotto sul Suiseki e di Lorenzo Casadei sul gioco del go come metafora dell’arte del giardino e del paesaggio

Recensioni

Formato: 17 x 24 cm., Pagine: 216 con immagini a colori e in bianco e nero, ISBN: 88-89466-19-7 Prezzo: € 30,00

L’Islam tradizionale nel mondo moderno

IslamSeyyed Hossein Nasr

La traduzione di quest¹opera fondamentale scritta da uno dei più autorevoli studiosi islamici contemporanei, appare oggi più che mai importante.

L’Autore in questo libro che spazia dalla politica, all¹urbanistica, alla gnosi, dà qui una chiave di lettura del fondamentalismo dal punto di vista dell’Islam tradizionale che merita d¹esser meditata da chiunque si interessi alla questione islamica.

INDICE DELL’OPERA – Prefazione dell’autore all’edizione italiana – Prefazione alla prima edizione – Prologo. Cos’è l’Islam tradizionale Parte prima. I molteplici volti della tradizione islamica – I. Il significato spirituale dello jihad – II. L’etica islamica del lavoro – III. Maschile e femminile – IV. Lo sciismo tradizionale nella Persia safavide – Parte seconda. L’Islam tradizionale e il modernismo – V. Una panoramica sull’Islam contemporaneo – VI. L’Islam e il pensiero moderno – VII. Valore e sviluppo nel mondo islamico – Parte terza. Tradizione e modernismo: tensioni culturali – VIII. L’educazione, la filosofia e la scienza islamica – XI. L’istruzione secondo i filosofi islamici – X. Testi tradizionali usati nelle madrasah persiane – XI. La filosofia islamica contemporanea – XII. La filosofia e la pedagogia islamica – XIII. La trasformazione dell’ambiente urbano – XIV. I principi dell’architettura islamica e i problemi urbanistici contemporanei – Parte quarta. Interpreti occidentali della tradizione islamica – XV. Louis Massignon – XVI. Henry Corbin – XVII. Titus Burckhardt – Parte quinta. Postfazione – XVIII. Tendenze attuali e orientamenti del mondo islamico

Con una Nota editoriale su «Cultura tradizionale e anti-tradizione» di Lorenzo Casadei

Recensione

Formato: 13,5x21 cm, Pagine: 400, ISBN: 88-89466-07-3 Prezzo: € 25,00

Lo Specchio del Gesto

Specchio del GestoAnanda Coomaraswamy

Abhinaya Darpana di Nandikesvara

Il breve compendio noto come Lo specchio del Gesto (o della coreutica) nella versione di Ananda Coomaraswamy realizzata in collaborazione con Gopala Kristnayya Duggirala.

 

 

Il linguaggio dei gesti, dei piedi, del volto e delle mani sono svelati nel classico, Abhinaya Darpana di Nandikesvara, che viene fatto risalire ad un’epoca anteriore al XIII secolo d. C.
Questo libro è la traduzione di un antico trattato indù sull’arte del teatro e della danza (l’uno e l’altro sono denominati in sanscrito con la stessa parola, natya); qui si tratta, naturalmente, di un’arte rigorosamente tradizionale, la cui origine è riferita a Brahma stesso e situata all’inizio del Treta-Yuga. In essa tutto ha un significato preciso, e di conseguenza nulla può essere demandato alla fantasia individuale; i gesti (sopratutto i mudra, o segni formati dalle posizioni delle mani) costituiscono un vero linguaggio ieratico, che del resto si ritrova in tutta l’iconografia indù.
                                                                                              René Guénon
(Estratto dalla recensione dell’edizione americana di The Mirror of Gesture apparsa su Le Voile d’Isis nel 1936)

Traduzione di Marianna Biadene

Formato: 13,5x21 cm, Pagine: 176, illustrato, ISBN: 88-89466-34-6 Prezzo: € 16,00

L’altra guerra del Kosovo

L'altra guerra del KosovoIl patrimonio della cristianità serbo-ortodossa da salvare

A cura di Luana Zanella
Sullo sfondo di un conflitto secolare ancora drammaticamente irrisolto nel cuore dell’Europa, in quei Balcani che per caratteristiche geografiche, culturali e religiose sono sempre stati “terra di passaggio”, di scambio, di incontro e scontro tra Oriente ed Occidente, un testo, a più voci, che affronta il tema, cruciale per la cultura europea, della salvaguardia del patrimonio storico, architettonico, monumentale serbo ortodosso, in Kosovo, a rischio di distruzione, nonostante la presenza delle forze multinazionalidi pace in quell’area dove la popolazione serba vive nelleenclaves e la convivenza con la maggioranza albanese sembra ancora una chimera.
Uno sguardo sull’arte grandiosa di questo paese, sulle sue chiese e i suoi monasteri, centri culturali, religiosi, ma anche politici e simbolici, per conoscere ciò che abbiamo perduto e ciò che è ancora possibile, e indispensabile, salvare.

Prefazione di Massimo Cacciari

Testi:

Alessandro Bianchi, L’Istituto centrale per il restauro in Kosovo e nell’ex Jugoslavia.

Andrea Catone, Il Kosovo sotto “protettorato” UNIMIK un etnocidio annunciato.

Rosa D’Amico, Sul Crinale tra Occidente e Oriente, l’arte della Serbia del ‘200 come ponte tra culture.

Renato D’Antiga, Stato e Chiesa nella Serbia medioevale.

Tommaso Di Francesco, Voci del Kosovo.

Valentino Pace, Chiese e monasteri in Kosovo, una testimonianza della civilità cristiana in pericolo.

Daniele Senzadonna, Serbi e albanesi in una terra senza stato.

Luana Zanella, Tre giorni in Kosovo.

Recensioni

Formato: 13,5 x 21 cm., Pagine: 264 Illustrato con un sedicesimo a colori, ISBN: 88-89466-07-3 Prezzo: € 21,00

La scoperta dei templi

Scoperta dei templi

Alain Daniélou

Arte ed eros dell’India tradizionale

In quest’opera sono raccolti tre scritti inediti in italiano sull’arte sacra dell’India: il primo colloca l’arte tradizionale nel più ampio contesto della cultura indiana, il secondo si occupa dei templi indù e il terzo introduce al simbolismo delle sculture erotiche.

Con le magnifiche foto di Raimond Bournier

dello stesso autore:

La Via del Labirinto, Ricordi d’Oriente e d’Occidente
Il Tamburo di Shiva
Il giro del mondo nel 1936
La fantasia degli dei e l’avventura umana
La saggezza assassinata, in Il Regno di Giano
Principe Ilango AdigalLa cavigliera d’oro
Aravana AdigalManimekhalai

Statue

Formato: 13,5 x 21 cm., Pagine: 48 illustrato, ISBN: 88-89466-23-0 Prezzo: € 6,00

Il giro del mondo nel 1936

Il giro del mondo nel 1936
Alain Daniélou
L’avventuroso viaggio di Alain Daniélou e Raimond Bournier nel 1936 corredato dai disegni dell’autore e dalle splendide foto di Burnier. Da New York a Hollywood, la scoperta del Giappone, la Cina misteriosa, i bassifondi di Pechino, e…. l’India in roulotte.

Recensioni

Formato: 21 x 21 cm., Pagine: 156 a colori riccamente illustrato, ISBN: 88-89466-20-9 Prezzo: € 30,00

Il tamburo di Shiva

Tamburo di ShivaLe tradizioni musicali dell’India del nord
Alain Daniélou

«La musica dell’India incanta non solo gli uomini ma anche gli animali. Le cerve sono ipnotizzate dai cacciatori con l’ausilio della musica».
Con queste parole Amir Khusru, celebre poeta e musicista turco del XIV secolo, esprime tutta la sua ammirazione per l’evoluta e raffinata musica indiana, che riuscì ad affascinare, oltre agli animali, anche i guerrieri islamici che avevano conquistato il Nord dell’India.

La stesso sentimento di bellezza trascinante e ammaliatrice possiamo provare noi, oggi, quando incontriamo la musica tradizionale indiana, pur così diversa dai nostri modi e dai nostri canoni e così, apparentemente, lontana dal nostro gusto estetico. Come e perché questo succeda ci viene spiegato in questo libro da Alain Daniélou. L’autore mette al servizio di un’esposizione brillante e precisa ad un tempo le sue straordinarie competenze e la profonda conoscenza che aveva della materia.
L’agile testo, che si legge con vero piacere, è così anche una descrizione completa della musica dell’India del Nord della quale sono illustrati i molteplici aspetti, la storia e la leggenda, la teoria, le forme musicali (i diversi raga), i ritmi, le tecniche vocali e strumentali e, infine, i musicisti e i loro strumenti. Il tamburo di Shiva è il primo trattato sulla musica tradizionale indiana, sintetico ma completo, che viene pubblicato in Italia; al rigore espositivo si associa la particolare attenzione che Daniélou consacra alla sensibilità e al gusto del lettore occidentale, la cui “educazione” musicale sembrerebbe essere piuttosto un ostacolo che non un aiuto alla comprensione di una forma d’arte così distante dalla sua cultura.
Tuttavia, come Amir Khusru, anche il “fruitore moderno” può assaporare il fascino della musica indiana e può inebriarsi con la sua bellezza: a questo scopo Daniélou dedica un prezioso capitolo che mira proprio all’educazione del gusto e che insegna “come ascoltare la musica indiana”.

Recensione

Formato: 13,5 x 21 cm., Pagine: 160 illustrato, ISBN: 88-89466-13-8 Prezzo: € 18,00