Moto sospeso

moto sospesoFabian

Nel cuore della capitale cubana, sei danzatori, la coreografa Monica Casadei e la fotografa, sono venuti a contatto con le più vivaci realtà di danza contemporanea dell’isola, come la Sezione Danza Moderna y Folklórica dell’ENA – Escuela Nacional de Arte de la Habana e le compagnie Danza Teatro Retazos di Isabel Bustos e Danza Contemporanea de Cuba di Miguel Iglesias Ferrer. Ma il soggiorno cubano è soprattutto un’immersione totale nella realtà quotidiana, nelle casearticulares , nei variopinti cortili e tra le strade affollate, nuovi stimoli artistici e spunti creativi.

Monica Casadei (Premio della critica “Danza&Danza” 2000 come migliore coreografa italiana emergente), laureata in Filosofia a Bologna con la tesi Il Genio del corpo. Platone e la danza , in seguito agli studi di danza in Italia, compie viaggi di perfezionamento in Cina, India (danza Orissi), Inghilterra (danza contemporanea al The Place di Londra). É direttrice artistica del Festival Internazionale Lugo Danza “Corpi Multipli” organizzato da Artemis Danza con la Fondazione Teatro Rossini di Lugo (RA); della rassegna di Parma “La danza del terzo millennio”: coreografie a confronto, in collaborazione con la compagnia Teatro Due, e dal 2005, della stagione di danza del teatro HOP Altrove di Genova. Dal 1998 Artemis Danza è residente presso la Fondaazione Teatro Due di Parma. Ha inoltre curato le coreografie di numerosi spettacoli teratrali e d’opera.

Formato 29 x 24,5 cm. Pagine 136 a colori Prezzo Euro 30,00 ISBN88-89466-18-9

 

Formato: , Pagine: , ISBN: Prezzo: € 30,00

Diario di una Maiko

Diario di una maikoMiriam Bendia 
Miyabi no Mai

Il cuore di un uomo è il cuore del Giappone e finché il cuore del Giappone batterà per una geisha, entrambi sopravvivranno.

Sotori M. è una maiko , una ragazza di diciotto anni che apprende l’Arte della geisha . All’età di soli quindici anni, è stata accettata in una okiya di Kyoto : sono così chiamate le boarding house che addestrano e ospitano le giovani maiko. Sotori persegue l’arte (gei) come vita: se per una geisha il gei è vita, allora è anche vero che la sua vita deve diventare arte. Levigare la propria esistenza in un’opera d’arte, per quanto possa sembrare un’ambizione elevata agli occhi degli stranieri, è l’idea che sottende alla disciplina di una vera geiko. E nulla lei vuole con più convinzione: desidera divenire l’incarnazione vivente dell’Iki.
La parola geisha è composta da due caratteri giapponesi: sha , persona , e gei , arte. Se maiko (fanciulla danzante) vuol dire danzatrice, geisha dunque significa artista. Tradizionalmente quella della geiko è l’unica professione che richieda un tirocinio più lungo di quello di un medico, con lo studio di materie che vanno dalla musica alla danza e al teatro, dal trucco alla poesia e ai vari argomenti di conversazione: se è sempre discreta, infatti, la più raffinata delle compagnie femminili non può permettersi nessuna lacuna culturale. Di conseguenza, non stupisce che oggi siano poche le adolescenti tentate dal seguire tale apprendistato. Tuttavia, non si può dire che fare la geisha non sia più un’ambizione!
Forse che quella della geiko, grazie anche al fascino delle giovani maiko, sia destinata a divenire la professione più ambita del terzo millennio?

Il karyukai (il Mondo del Fiore e del Salice in cui vive Sotori) è un sogno, un sogno che diviene realtà.

Miyagawa-choRecensioni e intervista all’autrice

 

 

Formato: 15,5 x 24 cm., Pagine: 192 con 36 foto a colori, ISBN: 88-89466-35-3 Prezzo: € 16,00

Il corpo eretico

Corpo ereticoMaria Pia D’Orazi

«Tutto il potere della morale civilizzata, mano nella mano col sistema d’economia capitalista e le sue istituzioni politiche, si oppone ferocemente all’uso del corpo semplicemente come fine, mezzo e strumento di piacere. In una società orientata sulla produzione, l’uso del corpo senza scopo, che io chiamo danza butō, è un nemico mortale che deve essere tabù»
Tatsumi Hijikata (1928-1986)

CON un documentario DVD sull’opera Tatsumi Hijikta

Tatsumi Hijikata, aspirante danzatore, alla fine degli anni Cinquanta lascia la sua casa di campagna nel profondo Nord e arriva a Tokyo. In una città che rinasce dalle ceneri dell’ultima guerra, elabora uno stile nuovo che chiama ankoku butō – danza delle tenebre – e diventa il punto di riferimento di intellettuali, artisti d’avanguardia e giovani in rivolta contro l’autorità. È osceno e violento, nostalgico e inquietante. È un eretico che lancia un allarme duraturo sulla condizione del corpo nella società dei consumi e della cultura globale. Vissuto all’incrocio fra due mondi, Hijikata utilizza i riferimenti culturali dell’Occidente per criticare il Giappone moderno, mentre formula una filosofia del corpo che attinge ai principi della tradizione giapponese e che si afferma a sua volta come un’aperta critica alla civiltà occidentale.

Recensioni

Formato: 17 x 24 cm., Pagine: 160 con foto in b/n e a colori, ISBN: 88-89466-31-5 Prezzo: € 26,00

Lo Specchio del Gesto

Specchio del GestoAnanda Coomaraswamy

Abhinaya Darpana di Nandikesvara

Il breve compendio noto come Lo specchio del Gesto (o della coreutica) nella versione di Ananda Coomaraswamy realizzata in collaborazione con Gopala Kristnayya Duggirala.

 

 

Il linguaggio dei gesti, dei piedi, del volto e delle mani sono svelati nel classico, Abhinaya Darpana di Nandikesvara, che viene fatto risalire ad un’epoca anteriore al XIII secolo d. C.
Questo libro è la traduzione di un antico trattato indù sull’arte del teatro e della danza (l’uno e l’altro sono denominati in sanscrito con la stessa parola, natya); qui si tratta, naturalmente, di un’arte rigorosamente tradizionale, la cui origine è riferita a Brahma stesso e situata all’inizio del Treta-Yuga. In essa tutto ha un significato preciso, e di conseguenza nulla può essere demandato alla fantasia individuale; i gesti (sopratutto i mudra, o segni formati dalle posizioni delle mani) costituiscono un vero linguaggio ieratico, che del resto si ritrova in tutta l’iconografia indù.
                                                                                              René Guénon
(Estratto dalla recensione dell’edizione americana di The Mirror of Gesture apparsa su Le Voile d’Isis nel 1936)

Traduzione di Marianna Biadene

Formato: 13,5x21 cm, Pagine: 176, illustrato, ISBN: 88-89466-34-6 Prezzo: € 16,00

Eye

eyefotografie di Fabian

In queste inedite bellissime immagini di Fabian corpi giovani, flessuosi, pieni di graziosa energia danzano e si librano contro un cielo nitido, terso, luminoso, racchiusi in un doppio “occhio”. L’occhio dell’obiettivo fotografico e l’oculo dell’aerea architettura del ponte di Santiago Calatrava.

LA MOSTRA HA VINTO IL PREMIO SOLE 24 ORE

Motivazione redatta dalla Giuria: “Per la capacità progettuale dimostrata nel creare un efficace punto d’incontro tra realtà aziendale, moda, danza e fotografia, unendo chiari obiettivi di marketing e comunicazione alla volontà di valorizzare le eccellenze culturali del territorio. Da sottolineare la volontà di superare la logica della sponsorizzstabilire una relazione creativa con il mondo della cultura”.

Formato 31,5 x 24,8 cm. Pagine 136 con illustrazioni a colori Prezzo Euro 30,00 ISBN88-89466-24-7