Arte e culti dell’oriente cristiano a Roma e nel Lazio

cultiAlla scoperta di una Roma e di un Lazio poco esplorati quando non del tutto inediti, come nel caso della prima ricostruzione mondiale del culto dei santi siriaci in Roma. La Roma bizantina nella Storia e nell’Arte; le icone orientali del Lazio; Il Misterioso caso di S. Angelo in Peschiera; i tesori deuterobizani di Gaeta e molto altro ancora.

Testi di Angelo Michele Piemontese (Universita La Sapienza), Renato D’antiga, Marta Ragozzino (Soprintendenza Roma), e contribuiti di Anna Calia, Lorenzo Casadei, Giulia Lotti.

Foto di Federica Aghadian e altri.

Recensioni

Formato: 30 x 30 cm. cartonato, Pagine: 252 a colori/verniciate., ISBN: 88-89466-44-5 Prezzo: € 128,00

Il Porto dei Santi

porto dei santiLa storia della Sacra Montagna

Renato D’antiga

In quest’opera, Renato D’Antiga ricostruisce la storia delle reliquie giunte a Venezia dall’Oriente cristiano, raccontando i culti e gli aneddoti che hanno fatto nel Medioevo di Venezia un luogo di pellegrinaggio.

Cosa rappresentano oggi per una città le sue reliquie e, in particolare, quale importanza hanno ancora a Venezia? Questa domanda mi è sorta spontanea leggendo il libro di Renato D’Antiga, che fa seguito alla sua Guida alla Venezia Bizantina.
A prima vista, ad uno sguardo senz’altro condizionato dai tempi, esse sembrerebbero oggetti di culto desueti, che hanno ormai perso molta della loro importanza. Infatti, a dispetto del grande successo di alcuni casi particolari, uno per tutti, quello del Santo, molte reliquie, per ottenere le quali talvolta si combattè a rischio della vita, appaiono ormai dimenticate dagli stessi fedeli.

Complice l’oblio, alcune di esse scompaiono nel silenzio. Senza scandali né denunce: è cosi che Venezia avrebbe perso secondo quanto si apprende dal libro il corpo presunto di sant’Anastasio di Persia, lo zoroastriano divenuto martire cristiano. Poco male, si dirà, in fondo le sue reliquie sono anche a Roma perché, come spesso accade, nei secoli le reliquie si sono moltiplicate per effetto combinato di cupidigia e ingenuità.
Eppure, queste reliquie, che si creda o meno al loro valore taumaturgico e teologico, che siano esse vere o false, sono parte fondamentale del patrimonio spirituale e culturale di Venezia. La storia della Serenissima, qui giustamente ribattezzata dall’autore porto dei santi, lo dimostra: esse furono essenziali per la sua vita spirituale e per la sua autonomia. Senza quel saldo legame con il “Cielo”, che esse garantivano, la Venezia medioevale non sarebbe forse mai potuta divenire una capitale ad immagine del centro del mondo, quale fu per i cristiani. Oggi che Venezia è minacciata dalla marea crescente della memoria persa e travolta dalle masse turistiche inconsapevoli, quali tributi e attenzioni la comunità cristiana e laica riserva alle Sacre reliquie conservate nelle Chiese museo dove sono esibiti e visitati i grandi capolavori dell’ arte?
La breve opera di D’Antiga ripercorre, dalle origini fino ai giorni nostri, la storia delle reliquie che da Oriente furono portate in Laguna. Grazie ad essa il lettore attento potrà riscoprire un’altra Venezia da vivere o da visitare, e magari contribuire alla conservazione di un patrimonio che non appartiene solo alla Chiesa ma alla città tutta.

Luana Zanella
Assessore alla Produzione Culturale Comune di Venezia

San Teodoro

Dello stesso autore:

Luci dal Monte Athos, 2004
Guida alla Venezia Bizantina, 2005
Venezia e l’Islam, santi e infedeli, 2010
Il deserto e l’occidente, 2010
La Venezia nascente, 2012
San Marco, un santo di stato, 2015

Recensione

Formato: 13,5 x 21 cm., Pagine: , ISBN: 88-89466-31-5 Prezzo: