Frances A. Yates
John Florio La vita d’un italiano nell’Inghilterra di Shakespeare
John Florio è noto ancora oggi per la sua grande traduzione in inglese degli Essays di Montaigne. Per i suoi contemporanei, era una delle figure più prominenti dei circoli letterari e sociali dell’epoca. Attraverso la ricostruzione della vita e del carattere di Florio, il testo di Frances Yates del 1934 fa luce sulla controversa questione delle sue relazioni con Shakespeare.

Frances A. Yates, Scelse di studiare “storiografia interdisciplinare” e per più di quarant’anni fu legata al Warburg Institute della University of London, rivestendo anche incarichi di docenza. Gran parte del suo lavoro si è concentrato su neoplatonismo, filosofia e occultismo nel Rinascimento. Le sue opere principali, come Giordano Bruno e la tradizione ermetica o l’Arte della memoria, si concentrano sul ruolo centrale svolto dalla magia, dalla tradizione ermetica e dalla cabala nella scienza e nella filosofia nel Rinascimento. Oltre che di Giordano Bruno e Raimondo Lullo, si è occupata anche di Giovanni Florio, William Shakespeare e di storia della tradizione mnemotecnica da Simonide a Gottfried Leibniz. Insignita nel 1972 con il rango di Officer dell’Ordine dell’Impero Britannico, nel 1977 fu elevata al rango di Dama (Dame).
Nel 2008 è uscita Frances Yates and the Hermetic Tradition, la prima biografia di Frances Yates, a cura di Marjorie G. Jones, tradotta in italiano da Andrea Damascelli per Casadei Libri nel 2014 con il titolo Frances Yates e la tradizione ermetica



Marjorie Jones
Una biografia
La biografia 
Un progetto di Francesca Valdinoci

Del cricket o dell’arte della politica
C.R.L. JAMES, nato nel 1901 a Port of Spain (Trinidad), al tempo colonia britannica, da una famiglia di modeste condizioni, James si trasferì dapprima in Inghilterra, dove si dedicò alla politica, divenendo uno degli animatori del Socialist Worker’s Party, poi negli Usa dove rimase fino al 1953, anno in cui fu espulso, dopo essere stato incarcerato. Ritornato in Inghilterra, morì a Londra, nel 1989. Uomo coltissimo, soprannominato il “Platone nero”, fu pioniere del movimento panafricanista e teorico marxista ma anche scrittore raffinato, giocatore di cricket e giornalista sportivo, attore, critico letterario, storico. Punto di riferimento per l’intellighenzia nera e per buona parte della cultura anglosassone, James ci ha lasciato numerosi scritti, di cui solo alcuni tradotti in italiano. Tra questi: World Revolution, 1917-1936 (1937), The Black Jacobins (1938), A History of the Negro Revolt (1938), Facing Reality(1958), Notes on Dialectis (1948), State Capitalism and World Revolution (1950), Mariners, Renegades and Castaways: The Story of Herman Melville and the World We Live in, oltre all’imponente American Civilization, rimasto incompiuto.