Gerhart Hauptmann
La Campana sommersa e Ascensione Hannele
Il teatro simbolista del premio Nobel per la letteratura 1912, per la prima volta tradotto e raccolto in un’unica pubblicazione. Due testi tragici di grande spessore drammaturgico, tradotti per poter essere utilizzati in auspicabili nuove rappresentazioni teatrali, o fruiti come letture stimolanti ed edificanti.
Gerhart Hauptmann (1862-1945) si affacciò al mondo della letteratura con opere ispirate al movimento letterario naturalista, del quale, ben presto, divenne il massimo esponente. La sua personalità poliedrica e versatile lo portò a varcare i confini del naturalismo per esplorare, in maniera sempre più ispirata, nuove aree dell’intimismo neo-romantico e del simbolismo.
“Sono venuto di corsa e ho i piedi che mi sanguinano; dammi dell’acqua per lavarli.Il sole caldo mi ha riarso; dammi vino da bere in modo che mi rinfreschi.”
(L’ascensione di Hannele)
“Questi luoghi son belli… Vi è qui come uno strano e sonoro fragore. I pini si scuotono così stranamente e lanciano musiche attraverso i loro rami oscuri; solennemente agitano le cime. La leggenda…, sì la leggenda della selva… Essa ha dei mormorii segreti, attorciglia, divelle e solleva il fogliame, canta tra le erbe dei boschi e…, e vedi, avvolta nella candida nebbia con la sua lunga veste incantata, essa avanza a braccia protese… mi fa segno con la mano… mi è vicina… mi tocca… l’orecchio, la lingua… gli nocchi…”
(La Campana sommersa