Terada Torahiko 寺田寅彦

Terada Torahiko (1878-1935) nasce a Tokyo ma si trasferisce ben presto a Kumamoto, nel Kyūshū, città dove avviene la sua formazione scolastica. In particolare, negli anni del liceo è fondamentale l’incontro con Natsume Sōseki che all’epoca insegnava inglese nella scuola di Terada. Da questi eredita l’amore per la letteratura e, forse, per i gatti. A dispetto di tali premesse, tuttavia, Terada sceglie di proseguire gli studi in campo scientifico e compie ricerche in una vasta gamma di settori che spaziano dalla fisica alla geologia e all’oceanografia.

La carriera accademica, piuttosto rapida e costellata di grandi successi, come i riconoscimenti in campo internazionale e l’incontro con Albert Einstein durante una visita ufficiale in Giappone del fisico tedesco, lo porta a ottenere una cattedra all’Università Imperiale di Tokyo. Ebbe in questo ambito un unico rammarico, che lui stesso sottolinea: il fatto di essere arrivato molto vicino a ricevere il Premio Nobel per la Fisica nel 1915 e aver perso tale occasione a causa della lentezza dei servizi postali che non riuscirono a consegnare per tempo i risultati delle sue ricerche all’editore europeo, la rivista Nature.

Gli insegnamenti di Natsume Sōseki hanno comunque un forte impatto, permettendo alla vena artistica di Terada di emergere e trovare espressione in testi in prosa e componimenti in versi pubblicati su importanti riviste letterarie dell’epoca quali Hototogisu. Sōseki stesso è colpito dal talento e dalla peculiare sensibilità dimostrata dall’allievo, al punto che ne fa il modello di un celebre personaggio di Io sono un gatto, (Mizushima Kangetsu: uno dei migliori amici del protagonista del romanzo) senza preoccuparsi troppo di celarne l’immagine. Un dettaglio viene tuttavia palesemente modificato dallo scrittore e riguarda il mondo felino: mentre Kangetsu è dipinto come un grande appassionato di gatti, all’epoca della compilazione del romanzo, il giovane Terada non sembra provare lo stesso interesse nei confronti di questi animali. La fortuna di Terada all’interno della produzione di Sōseki, non termina qui: nel celebre romanzo di formazione Sanshirō 三四郎 (1908), ricompare sotto le spoglie di Nonomiya Sōhachi, lo scienziato cui il giovane protagonista fa visita non appena giunge a Tokyo.

La passione di Terada per i gatti, pur tarda, si dimostra molto profonda: giunto all’età di quarantadue anni, forse per sgominare una famiglia di topi che imperversa nella casa, insieme alla moglie inizia a prendersi cura di due gatti, Mike e Tama. Col passare del tempo, sembra sempre più affascinato dalla coppia di animali e non manca di sottolinearne la bellezza e la personalità nei propri scritti. La loro morte, poi, lo lascia sgomento: il giorno della dipartita di Tama versa fiumi di lacrime, mentre a Mike dedica una poesia:
Sulla tomba di Mike si spargono i petali dei fiori
sulla finestrella ombre di uccelli e passerotti
i passerotti non li starò forse sognando?

(scheda di Diego Cucinelli)

Un pensiero riguardo “Terada Torahiko 寺田寅彦”

I commenti sono chiusi