Kurahashi Yumiko (1935-2005), pseudonimo di Kumadani Yumiko (熊谷由美子), è una scrittrice originaria della prefettura di Kōchi, nell’isola di Shikoku, regione densa di spiritualità. Molte antiche superstizioni legate al folklore locale – in particolar modo quelle relative a pratiche negromantiche – sopravvivono anche ai nostri giorni continuando ad affascinare artisti, appassionati di spiritismo e turisti che si recano sull’isola per visitare i luoghi menzionati in leggende e aneddoti, in particolar modo quelli legati al mondo dello shintō 神道 (lett. “via delle divinità” ). Anche Kurahashi Yumiko non sembra fare eccezione: la sua letteratura è radicata in una dimensione sovrannaturale popolata da figure non del tutto umane, spesso ibridi che comprendono elementi tratti dal mondo animale o di derivazione fantastica o spiriti privi di corporeità che interagiscono in vari modi con il mondo dei vivi. Figlia di un dentista, fin dalle scuole superiori dimostra un grande slancio verso la letteratura, tuttavia seguendo la volontà del padre si iscrive in un istituto di odontoiatria, ma al contempo – all’insaputa della famiglia stessa – segue un corso di Letteratura Francese presso l’Università Meiji di Tokyo, appassionandosi in particolare ad autori quali Camus, Sartre e Kafka. È in questi anni che giunge al debutto letterario: un suo racconto breve, Parutai パルタイ (Partei, 1960) viene inizialmente pubblicato su una rivista dell’ateneo e in seguito sulla prestigiosa Bungakukai 文學界, portando la giovane nel novero dei finalisti del famoso Premio Akutagawa (Akutagawashō), massimo riconoscimento per un lavoro di letteratura pura. Dopo la morte del padre vive un periodo di depressione che la allontana dalla letteratura ma il matrimonio e una esperienza di studio in America riusciranno a farle riprendere coraggio e produrre nuovi lavori. Nel 1987 riceve il premio Izumi Kyōka con Amanonkoku ōkanki アマノン国往還記 (Cronache del viaggio nel paese di Amanon, 1986), un lungo romanzo visionario in cui un predicatore giunge in un’isola abitata da amazzoni che hanno rigettato ogni forma di spiritualità e tenta di rivoluzionarne il sistema. Considerata una delle più alte esponenti della letteratura femminile contemporanea, Kurahashi riesce a fondere raffinatezza, sensualità ed elementi grotteschi in un prodotto letterario che coinvolge il lettore per le sue tinte sovrannaturali, molto spesso ispirate al folklore giapponese e cinese, come nel racconto breve Kubi no tobu onna 首の飛ぶ女 (La donna con la testa volante, 1985), in cui riprende una creatura dell’immaginario popolare la cui testa si stacca dal corpo e, sfruttando le orecchie a mo’ di ali, incontra in piena notte l’amante che il padre le impedisce di frequentare.
(Scheda di Diego Cucinelli)