L’Italia tra crisi e post-democrazia
Emma Augusta Serbelloni
Ora, in pieno inverno recessivo, dimenticato il tempo in cui il marketing e non l’usura consumava i nostri abiti, dopo aver inghiottito calorie in eccesso e conosciuto un’ipocondria
sociale, vediamo i limiti del mondo quantificato.
L’Italia al temine della notte non sarà più la stessa. Nessun Paese dopo cinque anni di recessione sistemica può resistere. Quanto ancora si potrà andare avanti così? Il nuovo ordine sociale, la post-democrazia (la democrazia senza popolo), è sempre più volto ad amministrare la depressione, cioè a contenere l’instabilità e gli effetti distruttivi
dell’accelerazione delle crisi o, a nostro parere, del loro carattere permanente.Oppure, detto con semplicità, a garantire la pace sociale di fronte a quell’inesorabile slittamento verso condizioni di estesa precarietà aperte dai processi di disoccupazione di massa e di esclusione dei più dalle scelte decisive.Di fronte al male nostrum e alla generale consunzione delle democrazie, sempre più prive di manutenzione concettuale, opponiamo la forza coesiva della comunità civile, oggi rappresentata dai diritti del particolare invocati anche dall’aspettativa di una razionalizzazione
di tipo federalistico del nostro vivere insieme
Formato: 13,5×21 cm., Pagine: 140, ISBN: 9788889466537 Prezzo: € 13,00
Del cricket o dell’arte della politica
C.R.L. JAMES, nato nel 1901 a Port of Spain (Trinidad), al tempo colonia britannica, da una famiglia di modeste condizioni, James si trasferì dapprima in Inghilterra, dove si dedicò alla politica, divenendo uno degli animatori del Socialist Worker’s Party, poi negli Usa dove rimase fino al 1953, anno in cui fu espulso, dopo essere stato incarcerato. Ritornato in Inghilterra, morì a Londra, nel 1989. Uomo coltissimo, soprannominato il “Platone nero”, fu pioniere del movimento panafricanista e teorico marxista ma anche scrittore raffinato, giocatore di cricket e giornalista sportivo, attore, critico letterario, storico. Punto di riferimento per l’intellighenzia nera e per buona parte della cultura anglosassone, James ci ha lasciato numerosi scritti, di cui solo alcuni tradotti in italiano. Tra questi: World Revolution, 1917-1936 (1937), The Black Jacobins (1938), A History of the Negro Revolt (1938), Facing Reality(1958), Notes on Dialectis (1948), State Capitalism and World Revolution (1950), Mariners, Renegades and Castaways: The Story of Herman Melville and the World We Live in, oltre all’imponente American Civilization, rimasto incompiuto.