RIVISTA DI STUDI TRADIZIONALI ( n.123 Gennaio-Giugno 2025)
IL SIMBOLISMO DEL TIRO CON L’ARCO E IL SIMBOLISMO DELLA SPADA
Ananda K. Coomaraswamy, traduzione, prefazione e postfazione di Lorenzo Casadei, CasadeiLibri Editore, 2025.
Questo libro, che si presenta in una edizione molto ben curata, a cominciare dalle raffinate illustrazioni a colori di prima e quarta di copertina, oltreché da immagini all’interno che impreziosiscono ulteriormente l’opera si apre andando rapidamente “a bersaglio”, senza inutili preamboli, coerentemente con l’argomento e lo spirito del testo.
Il curatore Lorenzo Casadei, infatti, introduce subito i due scritti di Coomaraswamy oggetto dello studio: Il simbolismo della spada, apparso nel numero 217 di Études Traditionnelles del 1938, che qui viene riproposto in una nuova traduzione basata sul dattiloscritto corretto a mano da Coomaraswamy custodito presso la Princeton University Library, e Il simbolismo del tiro con l’arco”, studio apparso, in inglese, sulla rivista americana Ars Islamica nel 1943 e ripreso due anni più tardi – tradotto in francese – da Études Traditionnelles, nel n° 248 del 1945. Di quest’articolo, ci informa l’autore, «In italiano sono comparse alcune traduzioni della versione francese […], ma quella inglese risulta inedita e misconosciuta. Date le differenze tra i due scritti, qui presentiamo, accanto alla versione inglese, i brani più significativi che compaiono solo in quella francese» (p.9).
A far da prefazione a questi due saggi è la riproduzione di una interessante corrispondenza tra René Guénon e Coomaraswamy, al fine, secondo le parole dello stesso Casadei, di «ripercorrere, per quanto possibile, la storia editoriale di un testo che […] ebbe una sorte […] travagliata, attraverso i carteggi di Guénon e Coomaraswamy […]. Questo non solo per ragioni di critica storiografica, che interessano in fondo poco chi scrive, ma perché in questi stralci emergono diversi “frammenti dottrinari” circa il simbolismo delle armi» (p.9).
Ci limitiamo qui a fornire queste poche indicazioni, essendo – in generale – impresa assai ardua sintetizzare i lavori di Coomaraswamy (1) nel breve spazio di una recensione.
Particolarmente degne di interesse – anche in virtù delle sue personali competenze nell’ambito delle arti marziali – sono altresi le riflessioni del Casadei in postfazione sul valore simbolico di alcuni giochi e armi: Giochi sacri, sport profani e Armi celesti al tempo delle guerre mondiali.
In conclusione, non possiamo che consigliare la lettura di questo pregevole lavoro, che spicca tanto per l’apporto di contributi (parzialmente) inediti sugli studi di Cooma-raswamy quanto per il modo tradizionale con cui questi argomenti vengono trattati dal curatore.
MICHELE MONTIGLIO
1) Un intero paragrafo è dedicato alla bibliografia dell’Autore, che, pur riportando «solo le pubblicazioni più significative» (p.74) dal 1900 al 1942, conta quasi 500 titoli. «Dal 1942 al 1947, anno della morte dello studioso, la sua produzione saggistica continuò in modo significativo» (p.91).